lunedì 7 novembre 2011

"Grandi pulizie"


 In questa particolare fase della nostra esistenza tanti di noi si sentono appesantiti da zavorre che ritengono ormai inutili, ma difficili da lasciare, zavorre che appesantiscono la nostra esistenza e non permettono l'evoluzione.
Una soluzione potrebbe essere quella di provare ad elencare tutto ciò di cui potremmo tranquillamente fare a meno, ed in questo scatolone immaginario potremmo metterci non solo oggetti ma anche tanti pensieri, emozioni e situazioni, la cui eliminazione potrebbe migliorare la qualità della nostra vita.

E il particolare momento che stiamo vivendo credo sia più che propizio per far questa operazione di pulizia.

Un metodo che sto cercando di applicare, ammetto non senza sforzo,  è appunto quello di creare una lista di queste cose tangibili o intangibili da eliminare dalla vita, e così lo "passo": mettiamo nella lista tutto ciò che non potrà esserci utile da qui ad un anno: credere di sapere di cosa avremmo bisogno tra due anni spesso è solo pura presunzione alimentata dalle nostre paure e dal nostro ego.
Potremmo ad esempio iniziare con l'aprire i nostri armadi e liberarci di tutti quei vestiti che non indossiamo più, e magari nel contempo recuperare anche abiti che potremmo ancora indossare ma che ci eravamo dimenticati di possedere. Un'altra cosa di cui spesso abbiamo la casa piena sono i libri... i nostri amati libri...la gran parte di noi potrebbe aprire una bancarella di libri... Tanti di loro, forse, ormai non hanno più nulla da dirci, allora perché tenerli sacrificati nei nostri scaffali? Liberiamoli... specialmente tutti quelli che contengono "chiavi di consapevolezza" che per noi potrebbero essere già assodate, ma che non lo sono per altri e la cui lettura potrà aprire nuove porte della loro coscienza.
Ma il processo naturalmente non si conclude qui,
deve continuare anche con l'eliminazione delle cose intangibili
ma che a volte sono proprio quelle più difficili...
mi riferisco alle nostre ossessioni, alle nostre paure
e anche le nostre credenze: quelle convinzioni che sono così radicate
in noi che, anche se intellettualmente abbiamo smesso di credere
già da tempo, emotivamente ci condizionano ancora...
e poi ci sono le situazioni: in questo molti di noi negli ultimi anni
hanno lavorato sodo per riequilibrarle...
o per troncarle quando ciò non era possibile,
molti ce l'hanno fatta, per questi il lavoro più importante da fare ora
è solo su stessi.
E poi in cima a tutto ciò ci sono i nostri desideri...
perché in fondo è da essi che scaturisce ciò che viene dopo.
Quanti di questi desideri nascono come espressione
della nostra vera essenza e non sono ispirati dal contesto in cui viviamo?
Oppure sono solo frutto di esigenze passate?
Ad esempio un desiderio espresso da un aspetto di noi che ora non c'è più
perché nel tempo siamo cambiati, siamo cresciuti, e proprio quel desiderio
è diventata l'unica cosa che ci tiene ancora ancorati a quell'aspetto.
Scoviamoli questi desideri, analizziamoli, uno a uno
e quelli che non risuonano
con il nostro cuore scriviamoli nella lista, e cominciamo a lavorare
per eliminarli. 


1 commento:

  1. Non so se sia una sensazione diffusa, ma io in questo periodo condivido completamente la voglia di semplificare, e forse sarà ciò che inevitabilmente dovremo fare in futuro.

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